La fisioterapia si occupa della prevenzione, della cura e della riabilitazione di pazienti che presentano disturbi a livello muscolare, scheletrico e neurologico.

II raggiungimento del benessere psicofisico è possibile tramite diversi tipi di interventi di diversa natura, fra cui la terapia manuale, terapia posturale, terapia manipolativa e terapia fisica.

Quest’ultima è sempre più fondamentale all’interno di un percorso strutturato su misura delle esigenze del singolo paziente. Ecco perché è importante conoscere l’esercizio terapeutico: utile per ritrovare il miglior benessere psicofisico e per prevenire dolori, infortuni o ricadute future.

Scopriamo tutti i dettagli legati all’esercizio terapeutico nell’approfondimento di oggi del Dottor Riccardo Colombo, fisioterapista di Borgomanero in provincia di Novara.

A cosa serve l’esercizio terapeutico

Un paziente giunge dal Dottor Riccardo Colombo a seguito di una visita medica specialistica, che può essere stata effettuata per individuare una o più problematiche psicofisiche, le quali generano dolori ed affaticamenti.

Nello specifico, sulla base di quanto emerso dalla visita e a seguito di una valutazione funzionale fisioterapica, per ogni persona viene stabilito un percorso di riabilitazione su misura, altamente personalizzato e volto a un recupero completo e ottimale.

Focalizzando l’attenzione sull’esercizio terapeutico, esso rappresenta una fondamentale di un percorso di riabilitazione.

Consiste, a livello pratico, in una serie di movimenti corporei, esercizi e posture pianificati in base al tipo di disturbo rilevato nel paziente. Non si tratta solitamente di un ottimo metodo per risolvere dolori o altre problematiche, ma anche di una tecnica preventiva.

I principali vantaggi dell’esercizio terapeutico

L’esercizio terapeutico presenta innumerevoli vantaggi.

Tra i principali, è possibile identificare:

  • Rimedio e prevenzione di infortuni e dolori;
  • Ripristino di una funzione fisica;
  • Prevenzione dell’insorgenza di fattori di rischio per la salute;
  • Miglioramento della condizione fisica e psicologica del paziente.

Svolgere con regolarità esercizi terapeutici aiuta il paziente a ridurre dolori muscolari o articolari, a migliorare i movimenti del corpo e la postura e a riacquistare un completo equilibrio.

Senza dimenticare che l’esercizio ha anche un’altra importante funzione: rallentare il decadimento cognitivo. Questo è possibile grazie alla dopamina, un neurotrasmettitore endogeno responsabile dell’attività motoria e che regola anche alcune aree legate alla memoria.

Quando è necessario

Si potrebbero sintetizzare in questo modo le principali casistiche nelle quali l’esercizio terapeutico riveste una importanza tale da richiedere una grande professionalità.

L’esercizio terapeutico entra in campo, ad esempio per una riabilitazione a seguito di traumi, interventi chirurgici, tendinopatie o lesioni muscolari.

Dagli studi è emersa la grande potenzialità dell’esercizio terapeutico di ridurre il dolore, grazie alla sua capacità di riattivare il sistema inibitorio discendente, parte del sistema nervoso centrale.

Una branca terapeutica, dunque, mai uguale a sé stessa che più che altre va cucita addosso al paziente, personalizzata secondo le sue esigenze e tarata caso per caso. Non ti risulterà difficile di certo comprendere l’importanza di essere davvero all’altezza di tale compito, per poi poter metterlo in pratica.

Con l’esercizio terapeutico, il Dotto Riccardo Colombo verificherà con te che l’intensità, la durata, la velocità e il recupero procedano come previsto e in alternativa approntare delle modifiche e adeguare la terapia rispetto alla risposta del tuo corpo.

Nel mettere a punto il piano di trattamento, sarà considerata minuziosamente la condizione del paziente non solo rispetto alle sue condizioni articolari o muscolari, ma anche tenendo conto dell’aspetto psicologico. La gestione di queste problematiche farà la differenza sui risultati e i tempi di recupero del paziente.

 

L’importanza di affidarsi a uno specialista

L’esercizio terapeutico deve tenere conto di diversi aspetti. Innanzitutto, riveste un ruolo fondamentale l’ambiente terapeutico che deve poter essere in grado di accogliere il paziente e permettere una agevole esecuzione degli esercizi che gli saranno necessari.

Infine, affidandoti a uno specialista, sarà possibile:

  • Valutare il problema, definendo lo stato dal punto di vista fisiopatologico;
  • Elaborare una ipotesi: ovvero approntare un piano specifico in base al paziente che punti alla risoluzione del problema;
  • Check empirico: vale a dire la verifica che l’ipotesi sia confermata attraverso il metodo cognitivo della percezione delle afferenze.

Le diverse fasi dell’esercizio terapeutico

Una prima fase dell’esercizio terapeutico consiste nel settaggio dell’ambiente circostante ed è il primo requisito che sarà soddisfatto, soprattutto se si rendono necessari sussidi che rispondano allo scopo del trattamento.

A seguire viene messa a punto la modalità del trattamento che si articola in tre passaggi.

  • Il primo passaggio consta nel fare eseguire al paziente esercizi di primo grado ovvero in assenza di carico, chiedendo il rilasciamento muscolare, al fine di un riconoscimento della posizione dell’arto su cui il terapista sta lavorando. Questa fase si svolge con il paziente ad occhi chiusi per permettere l’attivazione delle sensorialità tattili e cinestetiche che afferiscono all’articolazione coinvolta nell’esercizio. L’obiettivo degli esercizi di primo grado è quello di favorire il recupero articolare e di risolvere la contrattura muscolare oltre che eliminare il dolore.
  • Nel corso del passaggio successivo si inizia con un carico minimo, richiedendo al paziente di iniziare a mettere in azione i muscoli interessati per facilitare il processo di adattamento dell’articolazione coinvolta.  In questa fase di esercizi di secondo grado, l’obiettivo è quello di favorire il corretto reclutamento muscolare, di recuperare il trofismo, di risolvere la contrattura muscolare.
  • L’ultimo passaggio dei tre consiste nel trasferire il carico sull’arto inferiore nel corso di situazioni di movimento o di staticità. Si parla in questo caso di esercizio terapeutico conoscitivo arto inferiore. Per gli esercizi di terzo grado l’obiettivo prefisso è quello di risolvere il trofismo, ottenere il giusto reclutamento muscolare e inibire le compensazioni.

Sei interessato a scoprire maggiori informazioni sull’esercizio funzionale fisioterapico? Il Dottor Riccardo Colombo, fisioterapista di Borgomanero, è a tua completa disposizione per dire addio a tutti i tuoi dubbi e perplessità!